
Caro Babbo Natale…
Caro Babbo Natale,
quest’anno ho molte aspettative sul Natale e, soprattutto, su di Te. Lungi da me crearti ansie da prestazione, intendiamoci ! Però, se è vero che sai tutto di tutti, perché ci osservi per capire se siamo stati buoni o cattivi (e poi fai pure la spia alla Befana!), dovresti sapere che per me è stato un anno davvero pesante.
Perciò potrai capire il motivo della mia letterina, anche se non sono più una giovincella.
Ho pensato molto a cosa chiederti e mi sono posta alcune domande per arrivare ad oggi con le idee chiare ma, come spesso succede, a causa dell’emozione, sono un po’ confusa. Certo, se fossi Miss Italia, sarebbe facile! Ti chiederei, alla luce dei fatti che che stanno accadendo nel mondo, di cancellare la richiesta di tornare al 1942. Ma non sono Miss Italia.
Se fossi ancora una bambina, credo che vorrei il peluche di Olaf, il pupazzo di neve del cartone Frozen, che mi fa impazzire (lo so che ho quasi 33 anni, ma che posso farci?).
Vedi che non è semplice?
Comunque mi do una mossa, perché poi è il turno di Martina e non vorrei che si spazientisse. Quindi veniamo al dunque.
Intanto vorrei che questo 2015 finisse velocemente, ma come richiesta avrebbe senso se fossimo, che so, a Luglio e non a Dicembre.
Sicuramente, mi piacerebbe passare delle belle feste in famiglia perché, non per essere presuntuosa, ce le meritiamo proprio, con tutto quello che abbiamo passato. Poi vorrei non piangere così tanto, il prossimo anno, come ho fatto nel 2015, a meno che non siano lacrime di gioia!
Vorrei anche perdere qualche chilo, ma chiederlo a te, mi sembra quanto meno di cattivo gusto! Un’accelerata al metabolismo, però, si potrebbe avere???
Ti chiedo, inoltre, per me e la mia collega, ma soprattutto Amica, la DETERMINAZIONE per portare a termine il nostro progetto, senza farci scoraggiare dalle circostanze!
Ma soprattutto vorrei avere serenità. Non felicità, quella dura un battito di ciglia, anche se ammetto che è una sensazione figa! No, ti chiedo solo serenità, perché mi manca da molto tempo!
Che dici, chiedo troppo? Spero che almeno uno dei miei desideri possa essere esaudito!
Ah, dimenticavo! Mi piace tanto la neve, dici che si può avere una bella nevicata a Carrara? Ogni anno ci spero, ma è successo poche volte!
Ora ti saluto e ti ringrazio per aver ascoltato le richieste di un’attempata fan!
Buon Natale a te, agli Elfi, a Rudolph, Saetta, Ballerino, Schianto, Guizzo, Cometa, Cupido, Tuono, Lampo e anche alla nostra comune amica Befana, detta Befy!
Al prossimo anno!
Con affetto,
Roberta
Caro Babbo Natale,
sono Martina, è parecchio che non ci sentiamo, vero?!?! Beh, sicuramente da quando mi hanno detto che sei soltanto un’invenzione.
Ricordo perfettamente quel momento: l’attesissimo giorno della Vigilia di Natale si avvicinava ed io ero in fermento. Mia madre convocò me e mia sorella per una riunione urgente in bagno (tutte le rivelazioni sconvolgenti ci venivano date in quel luogo, forse perché grazie alle sue mattonelle verdi e bianche ci trasmetteva un senso di tranquillità e faceva sembrare le “cattive notizie” leggermente meno brutte).
“Devo dirvi una cosa importante” aveva iniziato.
“Vuoi dirci da dove nascono i bambini?” avevo proseguito io ingenuamente. Certamente non potevo immaginare di aver sentito, per tutti quegli anni, la risata di un uomo che in realtà era frutto della fantasia, tanto meno di aver visto volare nel cielo una slitta inesistente.
“No, perché sapete da dove nascono?” aveva chiesto preoccupata.
“Non sappiamo nulla” risposi, sebbene sapessi molto più di quel che lei credeva, – alle elementari un’amichetta “sveglia” aveva tenuto quella che, col senno di poi, posso definire una “primordiale” lezione di educazione sessuale, sconvolgendo tutti i bambini presenti – .
E poi eccola. Una pugnalata precisa e diretta nel cuore: “Babbo Natale non esiste!”
Fu così che la prima parte del mio utopico mondo si sgretolò, esattamente in quell’istante. Ma allora ti domanderai perché adesso ti stia scrivendo. Bene, in realtà è stata Roberta a propormi di scrivere una lettera per te. Inizialmente mi sembrava una delle sue tante pazze idee, ma poi ho riflettuto: “so bene che non esisti e che non mi porterai ciò che desidero – anche perché in genere porti giocattoli e io ne ho abbastanza di quelli di mia figlia Sofia – però, magari, questa utopica lettera salverà quella piccola parte di me che riesce ancora a sognare.”
Dunque, eccomi qui!
Adesso che ti ho spiegato tutto, voglio reiniziare questa lettera nel modo classico:
Caro Babbo Natale, quest’anno sono stata buona perciò vorrei tanto ricevere:
- del tempo in più per scrivere
- la libreria “In Punta di Penna”
- la tranquillità per un 2016 senza imprevisti (negativi)
- una vacanza relax (quella non fa mai male!!!)
Credo di aver chiesto tutto ciò che vorrei, ma come dice sempre Sofia: “Babbo Natale sa tutto” perciò, nel caso avessi dimenticato qualcosa, non farti problemi, perché accetto volentieri anche regali extra!!!
Ti mando un bacione,
la tua utopica Martina
2 thoughts on “Caro Babbo Natale…”
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[…] ha detto che solo i bambini ( e le blogger di In Punta di Penna ) scrivono le letterine a Babbo Natale? Ma soprattutto, chi ha detto che […]
Non sapevo che le decisioni importanti si prendessero nel bagno, comunque ora che lo so avró un occhio di riguardo quando ci vado.. Avendone due non saprei a chi dare più importanza, forse a quello piccolo, visto che il vino buono sta nella botte piccola……..a presto.