
Bridget Jones – La trilogia
Va bene, lo ammetto ho aspettato, finché ho potuto, prima di rivelare la mia passione per colei che è il mio riflesso biondo nello specchio : Bridget Jones.
Ho deciso di parlarne proprio ora, perché siamo in autunno, la stagione della malinconia per eccellenza e, infatti, mi sento un po’ giù, così ho pensato a cosa, di solito, mi fa stare bene in queste occasioni : la trilogia di Helen Fielding, primo fra tutti ” Che pasticcio Bridget Jones!”, il secondo libro, che nulla, ma proprio nulla, ha a che vedere con il sequel del film!
Inutile farvi il riassunto, perché tutti – o quasi – sappiamo chi sono Bridget, Mark e Daniel, qualcuno perché li ha amati sul grande schermo, qualcun altro perché ha voluto conoscerne le diverse sfumature date dalla penna della Fielding.
Vi dirò solo che DOVETE leggerli se : avete bisogno di ridere e di esclamare “Ma questa sono io!” ; sentite il bisogno di ricordarvi quanto è bello avere delle amiche con cui uscire, viaggiare e, perché no, litigare; dovete rendervi conto che, anche dietro alla delusione d’amore più cocente, c’è sempre qualcosa per cui vale la pena continuare a sorridere; avete un po’ di ciccia in più,perché capirete che non è vero che nessuno vi corteggerà e vi farà sentire belle; avete bisogno di coraggio, perché anche di fronte alle tragedie che tutti noi prima o poi viviamo, come la stessa Bridget, bisogna andare avanti, perché la felicità prima o poi ritornerà.
Vi lascio le mie considerazioni sui 3 gioielli di Helen Fielding :
“Il diario di Bridget Jones ” : non potrete non amarlo, è qui che avverrà la magia dell’immedesimazione e vi ritroverete a ridere da soli, sperando che nessuno vi stia guardando!
“Che pasticcio Bridget Jones!” :il MIO libro del buonumore, letto tutte le volte che io e il mio fidanzato ci siamo lasciati ( in 12 anni, vi garantisco che sono state tantissime e le mie amiche lo possono garantire!)
“Un amore di ragazzo – Mad about boy” : dopo lo shock per la morte di uno dei personaggi principali, che ci hanno fatto sognare nei primi due libri, ci si riprende assieme a Bridget e si torna a ridere e a credere nell’amore!
Da questo articolo, capisco che si evinca il fatto che siano libri adatti più ad un pubblico femminile, ma penso che anche gli uomini potrebbero provare a leggerli.
Perché?
Perché potrebbero finalmente intuire cosa ci passa per la testa e cercare di capirci un po’ di più!
P.S. Martina, leggendo la bozza dell’articolo, mi ha chiesto chi muore nel terzo libro, ma io non lo svelerò ne’ a lei, ne’ a voi!
Buona lettura… anche a te, Marty!
Roberta
Devi accedere per postare un commento.