
Filastorta D’Amore – Enrica Tesio

Filastorta d’amore
puoi leggerlo a tutte le ore
parla d’amore, d’amicizia e anche di attualità
lo leggono tutti per la gran varietà.
Puoi leggerlo tutto d’un fiato
o gustarlo come fosse un gelato.
ma attenzione alla lacrima facile
perché colpisce l’anima fragile.
Ok, lo so, scrivere in rima non è proprio il mio mestiere! Ma parafrasando la mia pseudo poesia, quello che volevo dirvi è che Filastorta D’Amore, l’ultimo libro di Enrica Tesio (edito da Giunti), è sì un piccolo rimario per donne resistenti, ma ispirato da molti uomini che sono stati importanti per la scrittrice. Per questo penso che in realtà sia dedicato a tutti coloro i quali – anche un po’ ammaccati – hanno il coraggio di guardarsi dentro in modo leggero e delicato e, nonostante gli sgambetti della vita, ce la fanno ogni giorno.
Ma quanta verità può esserci in una poesia? Molta. Una verità fatta di saggezza ed esperienza, che potrà non essere assoluta, ma che io ho sentito mia. Ma sì sa, i libri non arrivano mai per caso: questo per me era il momento giusto e mi sono nutrita delle sue rime.
Come dico nei miei ultimi, ehm, versi, fate attenzione voi anime fragili, perché nonostante l’ironia che caratterizza questo piccolo poema, l’emozione ci accompagna, rima dopo rima. È così che, senza rendermene conto, mi sono ritrovata il volto rigato di lacrime.
Sono lì, dentro ad interi canti o anche solo in pochi versi. Ma ci sono.
E ci sono Elisabetta, Manola, Alessandra, Sarah, Francesca, Ilaria.
Ma anche Gianluca, Davide, Manuel, Nicola, Alberto.
E Guido.
E con loro molti altri.
Credo ci siate anche voi.
Scommettete?
P.S. Chiedo scusa alle mie Amiche per aver preso in prestito i loro nomi, ma so che molte di loro amano Enrica e mi perdoneranno.
Se questo ancora non bastasse, vi dedico “Amiche mie belle”, dove vi ho ritrovato tutte:
“Amiche mie belle, mancate sorelle, che sapete a memoria la nenia, la mia litania, del è lui che ci perde, se io fossi un uomo per te impazzirei, del ti faccio da specchio: che splendore che sei.
Amiche mie belle, passiamo serate a tirare le somme, per gli errori commessi non esistono gomme, non perdiamo più tempo per la bozza a matita, ci inventiamo il futuro in punta di vita.
Amiche mie belle, compagne di viaggio, quand’è che arriviamo? La meta è vicina, ti guardo le spalle, respira e cammina.
Amiche mie belle, Belleamichemie, che dei pazzi elencate le patologie: è un narciso con punte di bipolarismo, mitomane in fuga nel suo vittimismo… ci inventiamo maree di psicocazzate per negar l’una all’altra di non essere amate.
Amiche del cuore e del cuore non basta, di pancia, di testa, di stomaci stretti che l’ansia devasta, amiche di viscere, di cicli mestruali, amiche di pelle e di rughe sleali.
Amiche di piccoli commenti triviali, di pettegolezzi, noi lingue taglienti che facciamo anche a pezzi e filiamo e tessiamo i giudizi più truci, noi siamo le Parche del buon taglia e cuci.
Amiche mie sagge che guardiamo alla vetta, al momento felice che alla fine ci spetta, ma abbiamo visto anche il fondo, assai da vicino, ed è proprio nei fondi che si legge il destino. Amiche mie belle, che fuori è la guerra e noi vento ribelle, il nemico moltiplica i propri arsenali, noi abbassiamo le armi e affiliamo le ali.
Amiche nel bene, amiche nel male, che rendete anche il poco un poco speciale, nascoste a fumare dai bambini censori, come ieri accadeva con i miei genitori, ridiamo di noi ed alziamo le mani che anche stasera cresciamo domani.“
Buona lettura!
Roberta
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