
“Il paradiso degli orchi” Daniel Pennac
Avevo 18 anni la prima volta che ho provato a leggere questo romanzo, il primo che vede come protagonista Benjamin Malaussène. Purtroppo lo trovai troppo difficile per le numerose digressioni, le descrizioni ricche di dettagli e le similitudini che spesso non riuscivo a capire e lo abbandonai, delusa, dopo solo poche pagine.
A distanza di anni (ben 12!) ho deciso di dargli una seconda possibilità, sperando, nel frattempo, di aver raggiunto una certa maturità intellettuale. Su questa ho ancora dei dubbi, ma sono felice della mia decisione, perché mi sono letteralmente innamorata di Ben e della sua pazza famiglia.
Ma di cosa parla esattamente?
Ben è il tutore dei suoi fratellastri e delle sue sorellastre, perché la madre è scappata con l’ennesimo fidanzato. Per mantenere la famiglia e il puzzolente, ma fedele, cane Julius, lavora come “capro espiatorio” – sì, come vittima sacrificale!- all’interno di un grande magazzino di Parigi.
Proprio qui iniziano una serie di attentati. Ben, aiutato dai fratelli e da una travolgente “zia Julia”- che tanto zia non è – è costretto ad indagare su questo mistero, per salvarsi la pelle e la reputazione. Riuscirà a scoprire la causa degli attentati e chi sono gli attentatori?
Un libro che non smetteresti mai di leggere, dove il colpo di scena è dietro l’angolo e che ti cattura con la sua pungente ironia.
Roberta
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