
La Scala dell’Amore
Quante volte, piangendo dopo la fine di un amore, vi siete detti:”Eppure aveva detto di amarmi!”. Da qui nasce la mia riflessione sul “Ti amo“, la quale mi ha portata ad immaginare una “Scala dell’Amore” (che magari un giorno prenderà il nome di “Scala Franchi”, un po’ come la Mercalli o la Richter per i terremoti).
N.B. Questa scala non ha alcun valore scientifico -bisogna sempre precisare- e può subire variazioni e rimaneggiamenti; inoltre verranno considerati “fuori scala” espressioni come “TI VOGLIO BENE” e “FORSE SONO INNAMORAT*“, in quanto sentimenti embrionali che potrebbero svilupparsi oppure no.
SCALA DELL’AMORE
Grado 1: “TI AMO“: potremmo definirlo il grado positivo, semplice e basico; è quello della prima volta: nessuno aggiunge sfumature o modi di dire la prima volta in cui si dichiara, perché sa che non sarà necessario.
Grado 2: “ -TI AMO- , – IO TI AMO DI PIÙ-, -NO, DI PIÙ IO!-, -IO!“: il grado “SPOT DELLA SIP”, esprime un sentimento appena nato e chi lo prova vuole competere con l’altro per sfidarsi a chi ama di più (sicuri di voler vincere?).
Grado 3: “TI AMO IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO“, cioè il grado “PIERACCIONI”, che si verifica quando colui che ama non si accontenta più del modo classico per esprimere i propri sentimenti e preferisce ricorrere ad una modalità più esotica, così si ritrova a googlare “Come si dice “Ti Amo” in Bengalese?“
Grado 4: “TI AMO, MA IO PER DAVVERO!“, il grado dell’INSICUREZZA, si ha quando si teme di non essere presi sul serio e, sotto sotto, si dubita anche dell’altro.
Grado 5: “TI AMO COME NON HO AMATO MAI“, ovvero il grado “DELL’EX”, necessario quando comprendiamo che la persona amata potrebbe essere gelosa di chi l’ha preceduta e sentiamo di dover correre ai ripari.
Grado 6: “TI AMISSIMO“, grado “SUPERLATIVO ASSOLUTO”: ormai il semplice “TI AMO” non ci basta più, dobbiamo esagerare ed è allora che i suffissi diventano i nostri migliori amici e poco importa se AMARE è un verbo e non un aggettivo: a che cosa servirebbero le licenze poetiche, altrimenti?
Grado 7: “TI AMO TANTO DA STAR MALE“, quello dell'”IPOCONDRIACO”. Chi ama sente in modo talmente forte questo sentimento da incolparlo di tutti gli acciacchi di cui soffre. Un consiglio: se vi viene mal di stomaco, prima di incolpare le farfalle dell’amore, pensate se non avete esagerato con quelle panna e prosciutto. Confondersi è un attimo.
Grado 8: “TI AMO PIÙ DELLA MIA VITA“, è il grado dell’ “EROE”, colui che sfiderebbe draghi, mostri e persino Salvini per la persona amata.
Grado 9: “TI AMO DA MORIRE“, il “DEFINITIVO”, ci sembra di non poter amare più di così; il sentimento provato ci fa battere talmente forte il cuore da darci la sensazione che stia per uscire dal petto per raggiungere l’amat*.
Grado 10: questo è il grado in cui mi trovo in questo momento, perciò potremmo chiamarlo “Grado Bì” ed è il “TI AMO COSÌ TANTO CHE, DA QUANDO TE NE SEI ANDATO, MI SEMBRA DI AVERE LA BOCCA SIGILLATA E TU SAI CHE CON IL NASO NON SO RESPIRARE“.
Ah, la mia Scala dell’Amore prevede anche il grado 11, quello più bello e importante: “TI AMO DA VIVERE“, che solo in pochi possono capire.
Roberta (Bì)
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