
Nel mio paese è successo un fatto strano – Andrea Vitali
Qualche tempo fa, mi hanno regalato il romanzo di Andrea Vitali “Nel mio paese è successo un fatto strano“, il cui titolo mi aveva incuriosita molto. Conoscevo già il famoso autore per altre sue opere, ma questo romanzo non ha nulla a che vedere con quelle precedenti.
“Nel mio paese è successo un fatto strano” si avvicina maggiormente ad un romanzo per ragazzi, scritto con un linguaggio molto semplice, infatti il personaggio principale, nonché narratore, è un bambino che permetterà al lettore di regredire e di vedere nuovamente il mondo come lo vedeva all’inizio della sua esistenza.
Andrea Vitali è bravissimo nel cogliere gli aspetti quotidiani della vita e renderli inizialmente banali e noiosi, ma successivamente a dargli l’estrema importanza e piacevolezza che in realtà meritano.
In un piccolo paesino dove la quotidianità è ormai sfociata nella monotonia, un bambino si lamenta della mancanza di novità, tutto nel suo paese viene catalogato come “normale” e per questo non vi è più la gioia e la scoperta del mondo. Gli adulti continuano ad alzarsi al mattino, fare le proprie faccende e tornare a dormire la sera senza nemmeno accorgersi della vita che scorre intorno a loro, senza riuscire più ad apprezzare un tramonto, un arcobaleno, una nascita, un cambiamento di stagione ecc.
Tutto questo però cambierà all’improvviso, quando una sera l’intera cittadina viene avvolta da una misteriosa nebbia che col passare del tempo diventerà sempre più scura e densa, provocando numerosi disagi ai cittadini e in particolar modo alla famiglia del protagonista. Con l’arrivo di questa stranissima nebbia, tutti gli orologi del noioso paesino si fermeranno e tutti i calendari diventeranno bianchi, senza né giorni né mesi!
Adesso che nessuno può vedere l’ambiente intorno a sé e conoscere il passare del tempo, tutti ne iniziano a capire la bellezza e l’importanza.
In “Nel mio paese è successo un fatto strano” il lettore viene trascinato in un mondo dove regna il caos e la confusione, gli equivoci tra i cittadini creano situazioni imbarazzanti che lo faranno sorridere e renderanno la lettura piacevole. Io stessa alla fine del libro non sapevo più se mi trovavo in un giovedì o un venerdì!
Che altro aggiungere?! Buona lettura.
Martina
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