
Il passo in più – Francesco Pierucci
Come ormai sapete, nelle nostre letture, ci piace spaziare da un genere all’altro, – Roberta direbbe arieggiare – però, questa volta, sono “incappata” in un romanzo sopra ogni genere: Il passo in più, di Francesco Pierucci.
Il passo in più, edito da Nulla Die, racconta un improbabile viaggio on the road alla ricerca di ciò che più conta per uno scrittore: l’ispirazione. Ma esiste sul serio l’ispirazione? Tempo fa avevamo posto la stessa domanda ad un amico scrittore, che l’aveva definita come un miraggio per scrittori “in crisi”. Tutti ne parlano, quando la vena creativa si ostruisce, per concedersi una speranza di “salvezza”, ma in realtà la famigerata ispirazione non esiste. In questo romanzo, Francesco Pierucci, affronta questo tema in un modo originale e fuori dagli schemi, ma la sua idea concorderà con quella del nostro amico?
Il protagonista de Il passo in più è un autore in crisi: ha pubblicato, ormai da tempo, un romanzo di successo e non riesce più a scrivere nulla di interessante. Il suo editore ha piena fiducia in lui, ma questo gli provoca un ulteriore stress che lo porterà a lasciare la sua routine per partire all’improvviso con la sua macchina da scrivere – una Underwood Standard – alla ricerca dell’ispirazione. Durante il suo viaggio riuscirà a scrivere delle bozze di romanzo o, come le definisce l’autore, delle Idee originate dagli incontri con vari personaggi – alcuni particolarmente grotteschi – che lasceranno, ciascuno a suo modo, un segno indelebile nella sua vita.
Ho apprezzato in particolar modo uno di questi personaggi: Charlie Cough, un oversize sudato e volgare che sconvolgerà i piani del protagonista e ravviverà la trama de Il passo in più. Come tutti i viaggi che si rispettino, oltre a macinare km, il protagonista affronterà un percorso interiore che lo renderà un uomo completamente diverso.
Francesco Pierucci si è rivelato una scoperta, che, con le sue capacità stilistiche, mi ha piacevolmente colpita e per questo desidero sottolineare la sua forte capacità descrittiva: poche parole delineano tratti mirati e permettono al lettore di immaginare con facilità il personaggio.
Ne Il passo in più, non mancano colpi di scena, lacrime e risate che rendono questo romanzo fluido e accattivante, insomma sicuramente un romanzo da leggere.
Martina
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