
Second class to Marrakech
Fischia e sferraglia questo verme sinuoso
che si fa strada tra le terre magrebine,
solca distese arroventate dal sole
con il suo carico di variegata umanità.
Stretti e premuti l’un l’altro,
il vivo contatto con un popolo
in una carrozza stipata all’inverosimile.
Tanta densità sembra canzonarmi
mentre premuto contro il vetro vedo terre infinite,
dolci vallate e greggi mansueti che brucano fra i rovi,
uomini solitari e liberi
che sorseggiando un tè sotto i loro burnus,
seguono con sguardo curioso questo mostro meccanico
diretto verso la rossa città.
Simone Censi
1 thought on “Second class to Marrakech”
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Mi piace questa poesia perché la descrizione molto precisa e contrappost….l”affollamento del treno… all’esterno c’è libertà di movimento, terre sconfinate, animali che brucano l’erba, all’interno…
neanche lo spazio per respirare..Immagino con la lettura il paesaggio. …