Stella Solitaria
Era l’alba del suo diciottesimo compleanno. La città, di lì a poco, avrebbe ripreso vita, ma in quel preciso istante tutto era immobile,solo per lei. Stella chiuse la porta della casa in cui era cresciuta, alla periferia di Roma, e prese dalla tasca del giubbotto la candelina rosa del suo primo compleanno, che la madre custodiva gelosamente nel portagioie. L’accese, chiuse gli occhi, ma non volle esprimere un desiderio, perché lo aveva appena realizzato. Preferì farsi una promessa, perché quella le sarebbe rimasta per sempre impressa : “ Prometto che da oggi non soffrirò più, sarò sempre felice e farò di tutto per non diventare come mia madre”. Aprì gli occhi, con un soffio spense la candelina , la ripose nella tasca, si guardò intorno un’ultima volta e si diresse verso la casa di Sonia, la sua più cara e, da qualche tempo, unica amica.
Nove anni dopo Stella è una giovane donna di 27 anni e lavora in una libreria nel centro di Roma. Vive da sola ed è ancora amica di Sonia, che nel frattempo è diventata un’affermata organizzatrice di eventi per “Rome Events”, una delle più grandi aziende del settore della Capitale. Fino a pochi anni prima le due amiche non perdevano una festa, specie se organizzata dalla stessa Sonia, ma da quando, quattro anni fa è arrivato Mattia, le cose sono un po’ cambiate. Stella frequenta ogni sera un locale diverso, persone di tutti i tipi, senza pensieri e complicazioni. A volte Sonia la rimprovera per questo comportamento un po’ frivolo, ma a lei non interessa : ha una promessa a cui tenere fede.
Una sera di settembre, una delle ultime con temperature gradevoli, Stella si prepara per un party di beneficienza, organizzato dall’amica, che dovrebbe passarla a prendere entro pochi minuti. Mentre osserva la sua immagine, come sempre impeccabile, nello specchio, squilla il cellulare e vedendo lampeggiare il nome di Sonia, risponde velocemente :
– Sono quasi pronta, a che punto sei? –
-Stella, mi dispiace tantissimo, ma … –
-Non dirmi che anche questa sera mi dai buca!-
– Mattia ha il morbillo e la baby-sitter non può venire e non posso lasciarlo con nessuno. Tu vai lo stesso, tanto sai divertirti anche senza di me! L’invito ce l’hai,vero?-
-Sì,sì , dai un bacio al piccoletto, ‘notte – risponde delusa, anche se sa che Sonia non avrebbe voluto mancare a quell’evento, con tutta la fatica che aveva fatto. In ogni caso lei non avrebbe rinunciato alla festa e come al solito avrebbe passato una bella serata anche da sola.
Così poco dopo scende dal taxi, proprio davanti alla villa addobbata per l’occasione : “Sonia si è superata anche questa volta!” pensa, mentre entra nel grande parco illuminato a giorno. I camerieri servono champagne a chiunque incontrino e i ricchi della città già arrivati, per mettersi in mostra con abiti firmati e grandi donazioni.
Stella prende dalla pochette dorata l’invito e s’incammina verso la postazione dell’hostess, una ragazza dalla faccia antipatica, con occhi glaciali, magrissima e dall’aspetto familiare.
“Non può essere”, Stella ha la sensazione di aver ricevuto un pugno nello stomaco, “Ludovica. E’ una vita che non la vedo e non ne sentivo la mancanza.”
Rallenta un attimo e si ritrova a pensare al periodo in cui erano compagne di classe. Riaffiorano quei tutti ricordi che per anni ha cercato di dimenticare.
Ancora adolescente, Stella era stata costretta a denunciare il padre, una notte, dopo che l’aveva spedita al pronto soccorso a causa di una cinghiata sul volto. Aveva scoperto che era andata di nascosto ad una festa di compleanno, poiché, come al solito, glielo aveva proibito. Era stanca di rinunciare a tutto: voleva essere, per una volta, come gli altri.
Il medico di turno, che ormai la conosceva bene , le disse che aveva rischiato di perdere la vista e che avrebbe chiamato i carabinieri, se fosse stata d’accordo. Abbandonata anche dalla madre, che per non assistere alla scena tra marito e figlia si era chiusa in camera a piangere, Stella ascoltò le parole del medico e accettò. Pianse. Quelle lacrime le causarono un forte dolore e non capiva più se era dovuto alle ferite del volto o a quelle del cuore.
Quella sera uno dei carabinieri di pattuglia era il padre di Ludovica che, riconosciuta la ragazza, la riaccompagnò a casa e condusse il padre in caserma.
Finito il turno, il signor Valle, dispiaciuto per quanto aveva scoperto, pensò di raccontare tutto alla figlia, credendo che potesse aiutare Stella. Purtroppo però, l’uomo non sapeva che Ludovica era tutto fuorché compassionevole. Così, il giorno successivo, invece di portare conforto alla sfortunata ragazza, pensò bene di raccontare tutto ai compagni di classe, aggiungendo dettagli completamente inventati. A causa sua, quando, dopo una settimana di assenza, Stella fu pronta per tornare a scuola, non aveva più amici. Tutti avevano paura di frequentare la figlia di un mostro.
Dopo un tuffo nei ricordi, Stella si riprende e decide di farsi coraggio, sperando che Ludovica non la riconosca, ma appena le porge l’invito – Stella! – dice quasi urlando – Quanto tempo! Ti ricordi di me?-
-Certo Ludo, come stai?-
-Benissimo! Tu? Sei un incanto!- dice, squadrandola dalla testa ai piedi – Sei sola o hai un cavaliere che ti aspetta?-
Decisa a non raccontarle nulla sulla sua vita privata e sentendosi piuttosto vulnerabile, Stella esita un secondo e, dopo aver intravisto un bel ragazzo, dove il buffet, lo indica ed esclama : -Sì, quel ragazzo moro laggiù! Anzi, ora ti saluto. Si starà chiedendo che fine abbia fatto.-
Sentendosi ancora osservata da Ludovica, Stella è costretta a raggiungere il buffet e una volta di fronte al ragazzo, trovandolo davvero molto carino, decide di fare un po’ di conversazione, sperando che l’arpia si dimentichi presto della sua esistenza e passi a bersagliare qualcun altro.
-Ciao! Cosa mi consigli di buono?Sono così indecisa! – Dice sorridendo, fortunatamente non ha mai avuto problemi ad attaccare bottone.
Michael sorride a sua volta, folgorato da questa bella e spigliata ragazza.
-Oh,ciao!Io sono Michael e per quel che vale adoro il cocktail di gamberi!- dice, porgendole la mano.
Con quel gesto Ludovica,che ha osservato la scena, capisce che i due non si conoscono affatto e decide così di mettersi in mezzo.
Si avvicina, mentre ridono e assaggiano l’intero menù, e come se fosse una buona amica di Stella, li interrompe senza troppi complimenti : -Stella carissima, è questo il tuo cavaliere? Io sono Ludovica, una sua vecchia amica, sono una delle hostess della serata. Tu sei …?-
-Michael, piacere!E a quanto pare sono il figlio del tuo capo!- risponde ridendo.
“Bingo!”, pensa Ludovica, rivolgendo il suo sguardo freddo verso Stella, che viene pervasa da un brivido lungo la schiena.
Michael e Stella non si separano per tutta la sera e purtroppo anche Ludovica, dopo aver ricevuto gli ultimi ospiti, non li lascia un secondo e al momento dei saluti, i tre si scambiano i numeri di cellulare, anche se Stella avrebbe fatto volentieri a meno di quello della ragazza.
La mattina dopo, poco prima di iniziare il turno in libreria, Stella riceve un messaggio :” Caffè? J M.”
Improvvisamente sente un colpo allo stomaco e le guance che si infiammano.
-Tutto bene? – le chiede Giorgio, il titolare, un tipo giovanile e alla mano.
– Sì sì! E’ che qui dentro si muore di caldo! – dice, mentre risponde velocemente a Michael :“Mi dispiace,ma oggi sono in libreria fino alla chiusura L Sarà per la prossima volta! S.”
La giornata scorre lentamente e data la poca affluenza di clienti, Stella ha molto tempo per riflettere su quanto successo la sera prima. Mentre sistema i libri in vetrina, assorta tra i suoi pensieri, trasale di colpo, quando sente bussare al vetro. Si volta e di nuovo il viso si fa rosso vedendo di fronte a lei Michael con due caffè in mano e … Ludovica sottobraccio, che sorride soddisfatta.
La delusione è tale che rimane quasi paralizzata, ma si riprende immediatamente, cercando di sembrare disinvolta. Avvisa Giorgio che farà una pausa veloce ed esce dalla libreria.
-Che sorpresa! Che ci fate qui?-
-Beh, se Stella non va dal caffè, allora il caffè andrà da Stella!- scherza Michael – Ho incontrato per caso Ludo e quando le ho detto che avevo intenzione di passare a salutarti, l’ha trovata un’ottima idea. Ed eccoci qua!-
Stella guarda scioccata la ragazza, che non distoglie lo sguardo dal suo neppure per un secondo. Da quando sono di nuovo amiche? Perché dopo 9 anni è rientrata nella sua vita? Si sente confusa, prova sensazioni nuove, a cui non sa dare un nome, ma quelle che sente quando pensa a lei, sono tutt’altro che positive.
-Molto gentile da parte vostra … –
-Non sono qui solo per il caffè, volevo sapere se stasera ti andrebbe di andare al cinema. –
-Questa sera? Mi dispiace, ma ho un impegno- risponde senza pensarci troppo.
– Domani?- Michael ripropone pieno di speranza.
– Ehm … mi dispiace, ma in questi giorni sono un po’ incasinata. Ora devo rientrare, scusate. Grazie ancora per il caffè! –
Quasi scappa dai due ragazzi che, in silenzio, la guardano allontanarsi.
La prima a riprendere la conversazione è Ludovica : – Se ti va un po’ di compagnia, potrei venire io al cinema con te! – dice. E si stringe ancora di più al suo braccio.
Il ragazzo sta ancora fissando la vetrina, non capisce perché Stella sia così scostante, teme di aver frainteso l’interesse nei suoi confronti, così accetta di passare la serata con Ludovica.
Rientrando a casa, Stella accende svogliatamente il computer e d’istinto apre la pagina di Facebook. Come immaginava, ecco le due richieste di amicizia di Ludovica e Michael. Clicca l’icona con scritto “ACCETTA” e controlla subito la pagina della nuova “amica”.
Strabuzza gli occhi – Non ci posso credere! Questa stronza! –
Il post di Ludovica parla chiaro : “Seratina tranquilla al cinema @ Michael Pozzi” , sotto la scritta si sprecano i commenti delle amiche che alludono ad un possibile flirt tra i due, mentre la ragazza non conferma né smentisce.
Stella chiude il computer, prende una bottiglia di vino e esce di casa.
Dopo 20 minuti è davanti alla porta di Sonia.
-Stella? Che ci fai qui?Di solito a quest’ora ti stai preparando per qualche festa! Mi devo preoccupare?-
-Non ho voglia di festeggiare, sono … sono un po’ giù.-
-Che succede?-
E’ la prima volta da anni che Sonia non la vede felice.
Le due si siedono davanti a un piatto di spaghetti, accompagnati dal Chianti portato dalla ragazza.
Stella racconta all’amica della sera prima, dell’ incontro con Ludovica e la piacevole conoscenza di Michael, dell’invito al cinema e dell’ultima scoperta.
– Ludovica! Quella megera! E’ sempre stata una vipera invidiosa!- grida, indignata, Sonia dopo aver ascoltato attentamente il racconto. – Ma non ti credere che non ne abbia anche per te signorina! Quel ragazzo ti piace! Ammettilo! –
Stella abbassa lo sguardo e di nuovo sente un colpo allo stomaco.
-Deve avere qualcosa di speciale se è riuscito a conquistare in una sola sera miss “Meglio soli che male accompagnati”! Non vorrai fartelo soffiare da quella!Ti ha già rovinato la vita una volta, non puoi permetterle il bis!- Quando Sonia inizia un’arringa, non finisce più, tanto che Stella ha sempre pensato che avrebbe dovuto fare l’avvocato.
– Michael non mi interessa! E’ che non sopporto lei, sembra che debba sempre mettermi i bastoni tra le ruote! Perché ce l’ha con me?- piagnucola.
– Se non ti interessa, perché ti starebbe mettendo i bastoni tra le ruote?-
Silenzio. Per diversi minuti nessuno apre bocca, poi finalmente :- Va bene, forse un po’, ma solo un po’, mi piace. Ma non ho intenzione di avere storie con chicchessia, lo sai. Non mi piace solo il fatto che se lo prenda lei! Ecco, tutto qui. –
-Allora non startene con le mani in mano, quella non aspetterà molto tempo, prima di fiondarsi su di lui! –
Nei giorni successivi, Stella si chiude sempre più in se stessa. La sera preferisce stare a casa a controllare le evoluzioni del rapporto tra Ludovica e Michael, su internet . I due sembrano sempre più vicini : vengono postate foto di loro al ristorante, da soli o con amici, a fare shopping e a qualche festa organizzata dal padre del ragazzo. Nulla di compromettente, potrebbe essere solo una bella amicizia, ma lei non è tranquilla.
Una sera, colta dall’ ennesimo attacco di gelosia, propone a Michael di vedersi per pranzare insieme al parco.
Si incontrano il giorno successivo.
-Sono felice che tu mi abbia chiesto di vederci!-
– Anch’io. – gli dice sorridendo – Allora, come vanno le cose? Ho visto un po’ di foto in giro, mi sembra che tu e Ludovica ve la stiate spassando!-
-Sì, è una ragazza simpatica, sempre disponibile e allegra! –
Ecco di nuovo la gelosia che si fa strada dentro di lei. Vorrebbe dirgli di stare attento, che quella ragazza è un lupo travestito da agnellino. Vorrebbe raccontargli del suo passato, ma non ci riesce.
-Al lavoro come va, invece?- domanda, sperando di cambiare argomento.
– Male. Odio lavorare con mio padre e odio organizzare eventi – s’incupisce.
-Cosa vorresti fare?-
-Vorrei riprendere gli studi di veterinaria, mi mancano solo 5 esami, ma mio padre ha deciso per me .-
-Mi dispiace, non lo sapevo. Ma perché non ci parli? Spiegagli che il tuo sogno è un altro!Sono sicura che capirà e ti aiuterà!-
-Ti ringrazio, ma purtroppo non posso farci nulla. Tra tre anni andrà in pensione e io raccoglierò la sua eredità. E’ tutto deciso. Purtroppo.-
Passeggiano per un po’, chiacchierando come se si conoscessero da sempre. Stella non si era mai sentita così a suo agio con qualcuno. Squilla il cellulare di Michael :- Ludo! Come stai? Sono al parco con Stella! Ci raggiungi? Perfetto! A tra poco! –
-Senti Michael, adesso devo proprio andare. E’ stato bello vederti. Ci sentiamo presto!Salutami Ludovica . –
Ancora una volta il ragazzo non capisce il suo atteggiamento. Un attimo prima Stella è presente, bella e affabile e poi, all’improvviso, diventa scontrosa e lontana. Questo lo spaventa.
-Michael, eccomi!- La voce squillante di Ludovica, dietro di lui, lo distrae. Si volta e lei lo bacia. Lui la guarda stupito e resta per qualche istante in silenzio. Una moltitudine di pensieri gli ronza per il cervello :“Tanto Stella non è interessata a me” pensa “ Ludovica è carina, spigliata e ha voglia di divertirsi. E’ quello che mi ci vuole!”
La bacia a sua volta.
La sera stessa Stella, che ormai passa più tempo nel mondo irreale di internet che in quello reale, scopre da foto e commenti che poco dopo aver lasciato Michael al parco, i due si sono messi insieme. E’ la prima volta, dopo nove anni, che piange e si dispera. Un fiume di lacrime le bagna il volto. Capisce di aver perso Michael. Ludovica, ancora una volta, ha vinto.
Mentre è in preda ad una crisi da guinness dei primati, le telefona la madre.
Il rapporto con Maria Luisa è sempre stato difficile, per non dire pessimo : una donna debole, succube del marito, che non ha mai fatto nulla per proteggere la figlia. Soltanto dopo la denuncia ha avuto il coraggio di lasciare Antonio, troppo tardi per Stella che, di lì a poco, l’avrebbe abbandonata.
Solo da qualche anno le due si sono riavvicinate, soprattutto grazie a Sonia, che ha fatto di tutto per farle ritrovare. Adesso si sentono spesso, ma si vedono poco. Ci vuole tempo per riconquistare la fiducia di una figlia ferita.
Sentendo la voce di Stella, la donna capisce che è sconvolta. Vuole disperatamente aiutarla, capire cosa la turba. Vuole che sappia che non è più sola, che la mamma c’è e le vuole bene.
Stella è talmente disperata che, come la madre chiede cosa stia succedendo, le racconta tutto, nei minimi dettagli.
La madre, comprende che la figlia non sa amare e che ha paura di aprirsi ad un’ altra persona. Si sente in colpa, sa che per quanto abbia provato a cancellare il passato, in realtà lo porta ancora dentro.
-Tesoro, ascolta la mamma – le parla come se fosse ancora una bambina – tutto questo non è colpa tua. E’ colpa mia e di tuo padre. Mi dispiace di averti rovinato la vita in questo modo,ma tu puoi ancora fare qualcosa! Da quello che mi hai raccontato, Michael è un bravo ragazzo, molto sensibile e credo che tu gli piaccia veramente. Probabilmente è solo spaventato dal tuo atteggiamento scostante-.
-Mamma, io ho paura! Se fosse come papà? Se mi soffocasse, impedendomi di vivere come voglio? Se mi picchiasse? O peggio picchiasse i nostri figli? Non posso permettere che succeda di nuovo! –
– Tuo padre non mi ha mai portato il caffè dopo averlo bidonato. A dire il vero, non mi ha mai offerto un caffè! Siamo cresciuti insieme, mi ha fatto il lavaggio del cervello. Non ha nulla a che fare con la tua situazione! Tu hai avuto la forza di cambiare la tua vita, la nostra vita! E io te ne sarò grata per sempre! Ma ora devi iniziare a vivere sul serio! Te lo meriti! –
-Mamma?-
-Sì?-
-Ti voglio bene! – Piangono nuovamente e si salutano, promettendo l’una che lotterà per il suo amore e l’altra che la consolerà qualora le cose peggiorino ancora.
Dopo una notte difficile, al suono della sveglia, Stella si alza con una nuova energia. Adesso sa cosa deve fare : affrontare una volta per tutte il suo passato.
Dice a Giorgio che ha avuto un’emergenza e prende una giornata di ferie. Chiama la madre per avere l’ultimo indirizzo che conosce di Antonio, quello a cui aveva inviato le carte per il divorzio, 5 anni prima, e raggiunge Ostia.
Arrivata in via Buonarroti , trova velocemente il palazzo al numero 8 bis e si trova davanti alla serie di campanelli. Eccolo lì : Altieri – Toni. Esita un attimo, respira profondamente e inizia a ripetersi a mo’ di mantra “Posso farcela,posso farcela, posso farcela”.
All’improvviso: – Lascio aperto signorì?- Un ometto, sui 70 anni, con una faccia simpatica le dà l’occasione di entrare – Oh sì, grazie! Buongiorno! –
Prende le scale e, su ogni pianerottolo, controlla attentamente i cognomi sulla porta.
La ricerca termina al quarto piano. “Ci siamo. Ora o mai più”, suona vigorosamente il campanello.
Una signora sui 50 anni apre la porta. Ha un viso stanco, capelli in disordine e un abbigliamento sciatto.
-Sì?- chiede svogliatamente.
-Salve, sono Stella Altieri. Antonio è in casa? –
-Aspetta un momento-.
Dopo qualche minuto, appare un uomo anziano con lo sguardo severo. Stella lo osserva e la sua attenzione ricade su quelle mani, grandi e pesanti, che in passato le avevano provocato lividi e ferite. Trattiene le lacrime.
–Chi sei?- le dice con una voce dura, ma familiare.
-Papà, sono io, Stella. Non mi riconosci?-
-Io non ho figli. Non so chi tu sia. Vattene! – E cerca di chiudere la porta , ma Stella ormai è decisa, parlerà con lui, che gli piaccia o no. Infila il piede nella porta e gli pianta in faccia gli occhi verde smeraldo, colmi di lacrime che vorrebbero tanto scenderle lungo il viso.
-Sì che hai una figlia! Una figlia che hai picchiato, segregato, maltrattato per 17 anni! Non puoi rinnegarmi! Sono io quella ferita nel corpo e nell’anima e ora risponderai alle mie domande. Ho diritto di sapere perché mi hai fatto tutto questo!-
-Io ho perso mia figlia la notte che mi ha denunciato!- la voce di Antonio trema e Stella ha la sensazione che l’espressione del viso, paonazzo e sofferente, stoni con quelle parole.
Da dietro la porta spunta di nuovo la donna sciatta, evidentemente preoccupata per i toni della conversazione, ma lui le dice di non preoccuparsi e la fa rientrare.
-Io ho perso mio padre la prima volta che mi ha picchiata. Non credere che per me sia stato facile. Mi sembrava di aver tradito la famiglia, di aver rovinato tutto. Come fai a non capire?-
Improvvisamente l’uomo comincia a singhiozzare e pronuncia quelle parole che la figlia aspettava da tutta una vita : – Scusami Stella, sono stato un mostro con voi. Per anni ti ho odiato, ma avevi ragione. In prigione mi hanno affidato ad uno psicologo, con cui ho analizzato la mia vita. Continuo l’analisi due volte a settimana, sto cercando di migliorare, di far pace con me stesso.-
-Papà, perché non mi hai più cercata? Perché non mi hai fatto sapere che ti stavi curando? Avremmo potuto risolvere insieme i nostri problemi.- Le lacrime non riescono più a trattenersi.
– Temevo che non volessi più vedermi. Mi sentivo in colpa per averti rovinato la vita e l’unico regalo che potevo farti era quello di lasciarti libera. Non sono ancora guarito, ho paura di perdere il controllo e non voglio che sia ancora tu a farne le spese. Ti prego, adesso vattene. Ti prometto che ti cercherò quando potrò fidarmi di me stesso. Vivi la tua vita e sii fiera, perché grazie a te, tuo padre sta combattendo i suoi demoni.-
Per la prima volta Stella e suo padre si abbracciano.
Rientrata a casa la ragazza è ancora scossa, chiama la madre, che quasi non crede a quello che le sta raccontando. Verso l’ora di pranzo incontra Sonia, alla tavola calda sotto casa e l’aggiorna sulle novità.
-Tuo padre si è scusato e ti ha abbracciata? Cavolo, la prigione ti cambia davvero! –
-La prigione e 9 anni di analisi. E chissà per quanto tempo ne avrà ancora. –
-Però è un grandissimo passo avanti, per lui e per te! –
-Che vuoi dire? –
– In futuro potrete ricostruire il rapporto, se te la sentirai e poi … – Si interrompe, ma poi decide che l’amica deve farsi coraggio e superare il blocco psicologico che ha determinato tutte le sue scelte – E’ la dimostrazione che a volte c’è un lieto fine e che l’amore trionfa sempre! – La guarda con un sorriso malizioso e incalza : – Quindi, domani sera ti farai bella e verrai alla mega festa che sto organizzando da settimane e a cui parteciperà anche il tuo principe azzurro. Sarai fantastica e sorridente. Cadrà ai tuoi piedi! –
-Dimentichi la strega cattiva! –
-Ok, allora gli farai capire cosa si è perso alleandosi col male!-
La festa si tiene nella sede della “Rome Events” ed è in onore del pensionamento di uno dei dirigenti più importanti, per questo sono presenti tutti, dal grande capo, il dottor Pozzi, ai fattorini. Stella e Sonia arrivano con quel ritardo tattico che fa attirare su di loro l’attenzione dei presenti,compresi Michael e Ludovica, cui va di traverso lo Spritz quando vede la rivale : tubino rosso, capelli perfettamente acconciati, tacco alto e trucco perfetto. Tutti la fissano e Stella si sente bene davvero. Per buona parte della serata si intrattiene con i colleghi di Sonia, senza degnare Michael di uno sguardo. In realtà non si parlano da quel giorno al parco. Lui non ha avuto neppure il coraggio di raccontarle cosa era successo con Ludovica.
-Stella, vado un attimo in bagno, devo chiamare la baby-sitter e qui c’è troppa confusione- Sonia la lascia sola per qualche minuto.
Entrata nell’anticamera decide di chiudersi all’interno di una delle toilette, per non essere disturbata dalla musica. Assicuratasi che Mattia dorma già, sta per uscire, quando sente delle voci: sembrano due ragazze un po’ brille che ridacchiano sguaiate.
-Ahahahah, Guenda, Michael è tanto carino quanto stupido! –
Sonia ha un’illuminazione : accende il registratore del cellulare.
Dall’altra parte la conversazione continua :-Pensa che invece di prendere il posto del suo vecchio, vorrebbe riprendere gli studi! E per di più in veterinaria! Gliel’ho assolutamente vietato! Ma dico, a breve sarà ricchissimo … saremo ricchissimi!-
-Ahahahah! Sei grande Ludo!-
– E non sai la novità! E’ talmente cotto di me che stasera chiederà a suo padre di darmi una promozione! Del resto la fidanzata del futuro capo, non può rimanere per sempre un’hostess! E quando sarà rosolato a puntino, lo convincerò che la cosa migliore è sposarsi!
-Sei diabolica! Ma come fai?-
– Tutto merito del mio fascino! E pensare che era nato tutto per far rosicare quella sfigata di Stella! Alla fine ho vinto su tutta la linea! Ora usciamo di qui, questo bagno puzza e poi devo a fare due moine al mio futuro maritino! – Escono ridendo.
Sonia aspetta qualche minuto prima di uscire dal suo nascondiglio. Sa di avere tra le mani un bottino preziosissimo e deve usarlo nel modo migliore. Telefona a Stella, che la raggiunge titubante in bagno :
-Tutto bene?Ho temuto che fossi caduta nel water!-
-Ma che water e water! Taci e ascolta questo! –
Ascoltata la registrazione, Stella non sa se essere felice di poter incastrare la gemella di Grimilde o dispiaciuta per aver scoperto che Michael è così innamorato da farsi raggirare.
-Adesso tocca a te – le porge il cellulare, ma la ragazza è titubante :
– Non lo so … Forse Michael si merita quella strega, o forse non è neppure una strega. Alla fine ha solo unito l’amore al successo, chi non lo farebbe se potesse!-
-Oh, per favore! Sta obbligando quel povero zerbino a lavorare in un posto che non gli piace e solo per il proprio tornaconto! Se lo ami, devi soccorrerlo! Anzi, se non lo farai tu, lo farò io! – Sta davvero per uscire dal bagno decisa a dire la verità a Michael, quando Stella la ferma :- Lascia stare, è compito mio!-
Prende il telefono e si precipita da lui.
Michael sta parlando col padre e gli altri dirigenti dell’azienda, quando la vede arrivare di corsa.
A causa dei tacchi, Stella scivola rovinosamente ai piedi del ragazzo, che le sorride e l’aiuta ad alzarsi.
-Tutto bene? Non vorrei sbagliarmi, ma il tacco a spillo non mi sembra adatto per la corsa!-
– Non ti sbagli, ma era un’emergenza!- Gli occhi del gruppo di uomini attempati la fissano incuriositi.
-Puoi venire un attimo con me?-
-Stella, non mi sembra il caso, devo parlare con mio padre di una cosa molto importante … –
-Proprio di questo dobbiamo parlare!-
-Come? Che ne sai tu di cosa devo dire a mio padre?-
-Credimi,lo so! So tutto! E so che non devi farlo! Dammi la possibilità di spiegarti.-
-Va bene, ma dimmelo qui, davanti a mio padre, visto che a quanto pare riguarda anche lui.-
Stella si volta, incrocia lo sguardo di Sonia che l’ha raggiunta e le fa cenno di continuare.
Così dà il via al registratore. Michael, suo padre e i dirigenti ascoltano con grande attenzione, mentre attorno a loro la festa continua.
Ludovica appare in fondo alla sala, vede che Stella è vicina, troppo vicina a Michael. Accelera il passo.
Man mano che si avvicina vede le facce sempre più incredule del fidanzato e del suo capo.
Quando Michael la vede, la guarda con freddezza : – E’ questo che pensi di me?-
-Di cosa stai parlando, amore?-
-Non chiamarmi amore! Io e te abbiamo chiuso. – Le fa ascoltare la registrazione – Non so neppure che ci facevo con te. E per la cronaca, sei licenziata!-
-Tu non puoi licenziarmi! Tu non sei nessuno qui dentro!-
-Lui forse no, ma io sì ed è quello che farò, signorina Valle. E’ pregata di liberare la sua postazione e lasciare l’edificio.- Conclude seccamente il dottor Pozzi. Improvvisamente cala il silenzio tra gli invitati.
Ludovica è su tutte le furie : scaricata e licenziata nella stessa sera e per di più di fronte a tutto l’ufficio. E per colpa di chi?
-Tu! Sei solo una sfigata! Eri invidiosa e hai architettato tutto questo per rovinarmi la vita! Povera Stella, senza famiglia! Non hai nessuno che ti voglia bene, tranne quella sgualdrina della tua amichetta che non sa neppure chi sia il padre di suo figlio!-
-Adesso smettila, hai passato il limite! Ti sei rovinata con le tue stesse mani! Vattene, non vogliamo più vederti! – Michael la zittisce bruscamente, poi prende per mano Stella e la porta sulla terrazza dell’edificio.
-Grazie per avermi salvato da quella strega! Ero sotto l’effetto di un incantesimo, ma tu mi hai liberato! –
-No, grazie a te per avermi difesa.-
-A proposito, che intendeva con “senza famiglia”? E perché nessuno ti vorrebbe bene?-
-Quanto tempo hai?-
Stella sente che è arrivato il momento di aprire il suo cuore. Racconta tutto quello che ha passato, dal padre violento e pentito, al “tradimento” di Ludovica, dalla promessa che si è fatta anni prima alle paure che l’hanno costretta ad allontanarsi da lui. Per Michael è come trovare i pezzi mancanti di un puzzle : capisce il perché del suo atteggiamento scostante e per quale motivo ogni volta che Ludovica era nei paraggi cercasse quasi di scappare . Si rende conto di essere stato superficiale e di aver scelto la strada più facile, che alla fine si era rivelata la meno sicura.
-Sei una ragazza coraggiosa. Ti ammiro. Io non ho neppure il coraggio di dire a mio padre che non voglio prendere il suo posto. O meglio, stavo cercando il coraggio di dirglielo, quando sei arrivata tu! –
-Non volevi chiedergli di promuovere Ludovica?-
-Certo che no! Non sono così stupido!-
-Ma allora, la scenata, la tua delusione?-
– L’ho fatto per ridicolizzarla davanti a tutti , avevo capito cosa voleva ottenere. Ma serviva qualcosa di definitivo e grazie a te l’ho avuto!-
– Crudele! –
-Ho avuto un’ottima maestra. La migliore! –
– Mi impegnerò per ritrasformarti in un bravo ragazzo. Se c’è una cosa che ho imparato è che tutti possono cambiare!-
-Anche Ludovica?-
– Beh, lei è l’eccezione che conferma la regola! –
Il panorama dalla terrazza toglie il fiato, la città si estende sotto di loro, mentre il cielo è illuminato da una stella cadente :- Vista!- gridano quasi all’ unisono.
-Espresso il desiderio?-
-Certo!- Stella lo guarda sorridendo – Desidero incontrare un veterinario dolce e carino, con un padre orgoglioso di lui. Anzi, ne conosci uno?-
-Mmm, al momento no, ma mi posso impegnare perché accada!-
Si abbracciano. Tutto finalmente è così semplice.
Per la prima volta,Stella capisce cos’ è la felicità.
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