
Un indovino mi disse – Tiziano Terzani
Alessandra, una delle partecipanti all’iniziativa “Letture da Dieci – Un Libro ci salverà”, ha avuto l’onore e l’onere di proporre il primo libro della “challenge”. La sua scelta è ricaduta su: “Un indovino mi disse” di Tiziano Terzani.
Si tratta di un libro autobiografico che permette di vivere una parte delle “avventure” dell’autore, scoprendone dubbi e contraddizioni. Nello specifico, l’opera racconta il periodo tra la fine dell’anno 1992, e l’inizio inoltrato del 1994, quando Terzani decide di attraversare l’Asia (Laos, Thailandia, Birmania, Cina, Singapore, isole Malesi, Indocina, Cina, Mongolia e Russia) a piedi, in treno o via mare, descrivendone dettagliatamente gli eventi storici e la situazione politica. Si tratta di un “momento” decisivo sia per la vita di Terzani, che per l’Asia.
Alla base del romanzo – e della decisione dell’autore di intraprendere tale viaggio – vi è lo strano incontro con un indovino di Hong Kong, che influenza fortemente il futuro di Terzani grazie ad una premonizione: “Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai.” Così, un po’ per gioco, un po’ per timore, l’autore si impegna a seguire il consiglio di quell’indovino, riscoprendo la bellezza del viaggio rispetto al semplice raggiungimento della meta e, soprattutto, il valore del tempo, che, una volta, gli sembrava scivolasse via rapido ed inesorabile.
Durante il suo viaggio, assistiamo a numerosi incontri interessanti, soprattutto con indovini e stregoni. Saranno proprio loro, infatti, ad avvicinare, di volta in volta, Terzani al “mondo” spirituale tipico cultura asiatica, permettendogli così di compiere un ulteriore viaggio, questa volta interiore, che lo porterà ad acquisire la tecnica della meditazione.
Dopo averlo letto, non possiamo che confermare la scelta di Alessandra: “Un indovino mi disse” è sicuramente un libro da leggere e consigliare, poiché riesce a metterti in contatto con la tua anima e ti permette di cogliere le sfumature e le contraddizioni della vita di Terzani – come lui stesso scopre – e di tutti noi.
Martina e Roberta
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