
Viaggio
Chissà com’era
l’aria intorno a te,
chissà
se le note
della notte,
il frigo che ronzava,
i rumori della casa,
il passare di una vita,
lontana nella strada,
hanno,
per un attimo,
interrotto il tuo
incantesimo.
Chissà se per un attimo,
le lancette dell’orologio,
lo sguardo al calendario,
i disegni
dei tuoi bambini,
in disordine sulla credenza,
ti hanno
richiamato
al groviglio dell’esistenza.
Chissà se per un attimo,
mentre aprivi,
la porta del forno
hai pensato,
a come sarebbe stato
duro,
l’indomani,
per chi non avrebbe
capito.
Chissà se per un attimo
hai pensato di
non farlo.
Se dentro di te,
nel profondo
di quel lago
melmoso,
che piano piano
ti ha tirato giù,
hai sperato,
all’ultimo,
che qualcuno,
potesse tenderti…
… una mano.
Chissà se per un attimo,
non hai visto la tua
di mano,
richiudere lo sportello,
e il tuo io,
salire,
ancora le scale,
per tornare a dormire.
Ma se è stato,
è stato…
…un attimo…
ed io sono qui,
a scrivere del tuo viaggio.
Aldo Petronilli
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